Ciao, e benvenuto sul mio blog! Mi chiamo Elena Balestri e qui condivido la bellezza dei posti e delle esperienze della toscana, del Mediterraneo, e di casa mia, Livorno.
L’essenza folcloristica di Livorno si percepisce in ogni dove in città. Siamo un popolo variegato, di origini ibride, che hanno plasmato nel nostro DNA quella creatività che continua ad affascinare attraverso la mano e la mente di alcuni nomi celebri, quali, per citarne alcuni, l’artista Giovanni Fattori, il compositore Pietro Mascagni o il poeta Giorgio Caproni.
Finita sotto la luce dei riflettori dell’ambiente artistico per l’episodio della beffa delle teste di Modigliani, negli ultimi decenni del secolo scorso Livorno ha attraversato un periodo d’oro: qui fu il primo museo di arte contemporanea d’Italia. Una delle opere che custodiva è il famoso Grande Rettile di Pino Pascali, oggi custodito presso il Museo della Città di Livorno.
Il naturale evolversi del linguaggio artistico ha in seguito assecondato tale vocazione che qui ha trovato terreno fertile: la città non è mai stata più colorata. Io e Jessica di @enjoyeatstuscany abbiamo pensato ad un percorso per scoprire i più bei murales del centro, tra un boccone e l’altro. Ecco cosa vedere a Livorno a piedi: speriamo che il nostro itinerario tra street art & street food ti piaccia!
Cosa vedere a Livorno a piedi, tra i colori della città a pancia piena

L’itinerario si sviluppa nel centro storico. Si parte dal pittoresco quartiere del Pontino per poi costeggiare il perimetro del quartiere della Venezia Nuova. Qui spiccano due imponenti opere: Pietro Mascagni Pop di El Rey De la Ruina e Fiori di Glicine di Ligama. Quest’ultimo è la trasposizione grafica dell’essenza delle Leggi Livornine che resero il porto aperto a tutti coloro che volessero trasferirsi e investire sul territorio, senza discriminazioni religiose e razziali.

Il Comune di Livorno, il Collettivo di Uovo alla Pop e l’associazione MuraLì, negli ultimi anni hanno puntato molto sulla rigenerazione urbana attraverso l’arte di strada. Grazie al loro impegno molti scorci si sono tinti di colori accesi, raccontando in molti casi la nostra storia. Artisti di fama internazionale sono arrivati in città per dare il loro contributo realizzando opere murarie di pregio: un’atmosfera vivace che sta convertendo Livorno in un dei centri pulsanti della street art in Toscana.
Passeggiando per queste stradine, non puoi non assaggiare il mitico 5e5: un panino farcito di torta di ceci, con pan francese o schiacciatina, e se si vuole pepe e melanzane sotto pesto. Per dissetarsi un frizzante bicchiere di spuma bionda. Tappa quasi obbligatorio da Gagarin per pranzo cena o merenda, un’istituzione. E se hai ancora fame ti consigliamo di andare a Il Barroccino e provare i gustosi barrozzini: una rivisitazione dei classici tramezzini in versione labronica.
In Borgo Cappuccini, tra murales e saracinesche dipinte

Il quartiere di Borgo Cappuccini pullula di botteghe di artigiani e di commercianti che grazie all’esplosiva creatività dell’artista Antonio Morozzi continuano ad abbellire le saracinesche dei loro negozi. Ormai se ne contano più di 130. Antonio incentra il suo racconto visivo nelle storie di queste persone, promuovendo la street art come forma di inclusione sociale; è una persona molto simpatica, se avete tempo ti consiglio di metterti in contatto con lui per fartelo raccontare personalmente.
Percorri la via principale che prende il nome del quartiere per scoprire se il tuo personaggio del cuore è stato immortalato e lasciati stupire dal maestoso murale Stappati di Zed 1: una sirena imbottigliata con un mano un narvalo, a simboleggiare un cavatappi. Un invito figurato a togliere il tappo liberando il proprio pensiero, intrappolato come la sirena nella bottiglia. Perditi poi nelle viuzze che da qui si diramano, vedrai che ti imbatterai in bellissime opere come Time Is Running Backwards di Millo, Moneyless di Teo Pirisi, e scopri gli altri splendidi murales che danno vita alle facciate dei palazzi.
E ora, se senti un languorino dirigiti verso il lungomare…che ne dici di un bel frittino?! Siediti e goditi il salmastro al Chiosco Del Porto, proprio davanti al monumento dei 4 Mori: frittura di paranza, merluzzo, acciughe e verdure da leccarsi i baffi!
Ancora street art in città

Di opere ce ne sono moltissime ubicate anche in zone solitamente poco battute dai turisti. Ti lascio qui un elenco di quelle che secondo me meritano di più di essere viste.

- Catalogo – Lucamaleonte: opera a tematica ambientale dove sono rappresentate le specie di uccelli che tutt’ora popolano gli spazi verdi livornesi;
- Immaginarsi il dopo – Rame13: ispirato ai valori della conoscenza, dell’amicizia e dell’integrazione;
- Mart e il Mare – Mart: omaggio al più grande esponente del movimento dei Macchiaioli, Giovanni Fattori;
- L’âme di Montparnasse – Arnaud Liard: realizzato per il centenario dalla morte del nostro eclettico concittadino Amedeo Modigliani;
- Quando manca l’aria – Ligama: altro omaggio a Modigliani, ma attraverso la sua compagna Jeanne Hebuterne, pittrice come lui. Le figure sono di spalle con le mani in evidenza a sottolinearne le capacità artistiche;
- Queer Wall – Oblo Creature: l’orgoglio LGBTQIA+ celebrato attraverso i volti di alcuni dei personaggi più influenti della comunità, (in copertina).
Spero di averti dato un’idea originale su cosa vedere a Livorno a piedi. Adesso non ti resta altro che scovarne il maggior numero e scrivermi quale ti ha colpito di più.
Elena