Lo scoglio del riscatto: escursione all’isola di Gorgona

isola di Gorgona

Per i livornesi, l’isola di Gorgona è una presenza costante, affascinante, che desta molta curiosità. Sta sempre lì, immobile a segnare il nostro orizzonte che tanto ci piace scrutare dal belvedere sconfinato che è la Terrazza Mascagni. Alcuni la chiamano anche la “Bella Addormentata”, perché il suo profilo assomiglia al volto di una donna.

Guardandola, mi sono sempre chiesta che volti avessero i suoi abitanti, quali profumi vi si respirassero e quali fossero i colori della sua vegetazione. Il fatto che fosse sede di una casa di reclusione è qualcosa che sapevo da tempo per sentito dire, ma non ci avevo mai prestato molta attenzione. L’ultima isola carcere d’Italia, l’ultima tra alcune delle sorelle, Elba e Pianosa. Poi, mi sono avvicinata al mondo dell’escursionismo e ho avuto finalmente la possibilità di visitarla. Così me ne sono innamorata, perché se dal punto di vista naturale è meravigliosa, il suo lato accogliente, quasi materno nei confronti dei suoi ospiti, la rende ancor più speciale.

Il penitenziario dell’isola di Gorgona

Tramonto sull’isola di Gorgona dalla scalinata di Antignano

Il penitenziario di Gorgona costituisce un esempio virtuoso di carcere all’aperto: qui la qualità di vita è sicuramente migliore rispetto ad altre carceri. I detenuti hanno la possibilità di trascorrere delle ore all’aria aperta. Tutto il percorso di detenzione fu fin da subito impostato verso la rieducazione e improntato al reinserimento in società, una volta scontata definitivamente la pena. Insegnargli un mestiere significa far accrescere la loro autostima ed é stato dimostrato statisticamente che provare sensazioni gratificanti riduce notevolmente il pericolo di recidiva. Si pensi al lavoro della terra, all’allevamento animale, ai lavori quotidiani di manutenzioni delle varie istallazioni, attività per le quali è stabilito un compenso mensile.

L’isola di Gorgona è conosciuta nel mondo grazie all’ azienda vitivinicola Frescobaldi. Presente dal 2011, la famiglia toscana ha evidenziato come l’apertura ad attività private possa portare beneficio agli abitanti dell’isola, anche in un contesto del genere. Sono proprio alcuni dei detenuti, scelti dalla polizia penitenziaria, che lavorano le vigne e producono dei vini pregiati, con la possibilità di essere ricollocati una volta in libertà.

Il trekking

La Gorgona è la più piccola e la più settentrionale delle isole del Parco Dell’Arcipelago Toscano. Bagnata dal Mar Ligure, dal punto di vista amministrativo appartiene alla provincia di Livorno, dalla quale dista soltanto 34 km, 18 miglia nautiche, ed è molto vicina anche alle coste dell’isola di Capraia e alla Corsica. La costa è frastagliata, caratterizzata da irte falesie e si apre in calette e insenature; sull’isola non ci sono vere e proprie spiagge. Il paesaggio è costellato dai pini d’Aleppo e il profumo della macchia mediterranea esplode nelle narici non appena si mette piede sulla terra ferma.

Gli sbarchi sono fortemente contingentati per preservare il delicato ecosistema dell’isola, che da turista si può visitare soltanto grazie all’affiancamento di una Guida Ambientale Escursionistica o Guida Parco abilitata dalla quale è assolutamente vietato allontanarsi. Il percorso è regolamentato dalla direzione del carcere, per questo non ci si può muovere liberamente.

Una volta arrivati al piccolo porto di Cala Scalo tutti i cellulari vengono ritirati, in quanto è vietato fare fotografie e video sull’isola: un’occasione per godersi la natura disconnettendosi completamente. Da lì inizia un trekking facile, adatto anche ai camminatori meno esperti, che ti permetterà di esplorare la parte nord per circa 6,5 km. Le guide ti racconteranno della sua storia, di come sia stata documentata la presenza umana fin dall’epoca preistorica, di come i romani vi costruirono edifici destinati all’otium, e di come poi in tempi più recenti fu meta di eremiti, ma anche obbiettivo dei pirati che imperversavano nel Mar Mediterraneo.

Le guide ti mostreranno i suoi paesaggi più suggestivi, le piante più comuni ed i suoi endemismi, e le formazioni morfologiche più particolari. Rimarrai stupito dall’intensità dei suoi colori e dai suoi profumi, e talvolta, passando vicino alle strutture adibite ai suoi abitanti, ti capiterà di incontrarne qualcuno intento nelle sue mansioni.

Come raggiungere l’isola di Gorgona

I traghetti salpano dal porto di Livorno ed impiegano circa 1,5 h per raggiungere l’isola di Gorgona. Generalmente si parte la mattina presto per far ritorno nel tardo pomeriggio. Per organizzare la tua escursione puoi rivolgerti a delle guide escursionistiche di mia conoscenza, dai un’occhiata alle loro pagine web: I Camminatori Liberi e Toscana Trekking.

Sono sicura che sarà una bella esperienza! Quando ti ricapita di visitare un’isola carcere incontaminata, per di più in Toscana?!

Elena

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