Due estati fa mi sono trasferita per qualche mese sull’isola di Pantelleria, dove ho lavorato come receptionist d’hotel. Una volta terminata la stagione, il mio piano sarebbe stato quello di continuare a viaggiare concentrandomi soprattutto sulla provincia di Trapani. Le cose andarono in maniera diversa, dovetti tornare subito a casa, ma non ho mai abbandonato l’idea di tornarci. Finalmente, agli inizi di settembre, ho realizzato il mio proposito e sono partita per un tour di qualche giorno nella Sicilia occidentale.
Se ancora non mi conoscessi, io mi chiamo Elena e sono una travel content creator. Nel mio blog racconto le mie esperienze per la mia amata Toscana e per il Mediterraneo, tra arte e natura. Ti auguro una buona lettura!
Trapani e dintorni
Questa parte della Sicilia, come il resto del territorio, è ricchissima di tesori naturali e artistici forgiati dal crocevia dei popoli che da tutto il Mediterraneo qui si sono avvicendati nel corso dei secoli. Essendo Trapani il capoluogo, io ti consiglio soggiornare in città. Da qui potrai spostarti in auto, il mezzo migliore per esplorare la regione, o in alcuni casi in autobus, come ho fatto io. Ci vuole poco a capire che Trapani è una realtà costiera, la presenza del porto si percepisce forte nei suoi vicoli assolati che in un modo o nell’altro conducono sempre al mare. La zona di parcheggio più utile per visitare il centro è Piazza Vittorio Emanuele. Si gira benissimo a piedi e la varietà architettonica rende palpabile le diverse culture che hanno plasmato la città.
Delle tante bellezze di Trapani, questi sono, a mio parere, alcuni dei luoghi imperdibili e delle esperienze da non perdere, oltre naturalmente a conoscere il centro storico e il lungo mare:
- Visitare Torre Ligny: da qui avrai la vista più bella della città e vedrai addirittura la punta estrema della Sicilia occidentale. È un’antica torre costiera, oggi museo civico, che ospita una collezione di reperti archeologici del territorio trapanese;
- Fare un aperitivo nella Piazzetta del Tramonto: questo posticino è delizioso. Molti trapanesi si trovano lì per bere qualcosa in compagnia. Visto il toponimo sembrerà quasi scontato, ma dai retta, passaci una serata;
- Assaggiare il Cous Cous da Angelino: questo ristorante mi è stato consigliato dalla mia amica local e devo dire che aveva ragione! Il cous cous è tipico di tutto il trapanese , ma questo è stato il più buono che ho mangiato! Il brodo viene servito a parte, quindi si può bagnare a proprio piacimento, e la porzione abbondante;
- Gustare l’autentica granita di Colicchia, antica pasticceria e gelateria dal 1885: una granita artigianale soffice, la prima con la panna accompagnata dalla soffice brioche col tuppo. Ho preso quella al melograno, che amo, ed era davvero succulenta. Le persone che ci lavorano sono molto cordiali e pronti a raccontarti la storia della loro attività.
Non l’avevo ancora menzionato, ma dal porto di Trapani si raggiunge in traghetto il meraviglioso arcipelago delle isole Egadi: Favignana, Marettimo e Levanzo, dei territori incantevoli a cui dedicare, se non una vacanza, almeno un’escursione, non te lo perdere!
Il borgo di Erice
Erice è annoverato nella lista ufficiale de I Borghi Più Belli D’Italia, e la ragione è evidente. Una cittadina davvero curata, che mantiene ancora il suo fascino originale, situato sulla cima dell’ omonimo monte. Si raggiunge facilmente in circa 10 minuti da Trapani prendendo la funivia, e come un re, guarda dall’alto la piana rivolgendo il suo sguardo alla città e alle Egadi. Dei panorami sul mare incredibili si apriranno ai tuoi piedi una volta che avrai raggiunto i Giardini e le Torri del Balio. Ma non smetterai di stupirti neanche girando tra i suoi vicoletti medievali, o quando giungerai nella piazza della Madrice di Erice, il duomo.
Concediti una sosta golosa nella pasticceria di Maria Grammatico che sembra essersi fermata nel tempo. Ogni giorno sfornano ancora dolcetti di pasta di mandorle e soprattutto le Genovesi più buone della zona a detta di tanti, e sì, confermo, squisite. Una ricetta custodita da tantissimi anni che la signora, spesso presente in negozio, tiene segreta tra gli scaffali di un ambiente che sembra fermo agli anni ’70. E per un po’ di shopping entra nelle botteghine artigianali: ceramiche colorate e trappite, i tappeti locali a zig-zag che ricordano la tortuosa strada di montagna che conduce al borgo.
Le Saline di Marsala
Le Saline di Marsala mi hanno regalato uno dei tramonti più emozionanti che abbia mai visto. Non era la prima volta che visitavo delle saline, anche quelle che ho scoperto nel mio ultimo viaggio a Lanzarote mi hanno colpito molto, ma il sole che si nasconde dietro al mulino, ed i suoi riflessi multicolore sull’acqua, per me sono stati qualcosa di unico. Sono diverse le esperienze che si possono vivere qui: io ho scelto di godermi lo spettacolo sorseggiando un buon aperitivo locale da una posizione privilegiata, seduta al rinomato Mamma Caura. Ma se preferisci puoi rilassare corpo e mente immergendoti nelle vasche di Isola Lunga, o semplicemente seguire un percorso guidato all’interno del mulino e tra le vasche. Secoli e secoli di storia da assaporare attraverso uno degli alimenti che più ha segnato la storia del Mediterraneo e della Sicilia.
Ah, dimenticavo! Non molto lontano da qui, c’è la Big Bench n°319. È stata una sorpresa trovarla lì, io adoro le panchine giganti! Me ne sono innamorata durante un weekend nelle Langhe. Guarda qui, in Piemonte ce ne sono tantissime!
San Vito Lo Capo
Una distesa di sabbia fine e bianca, come le spiagge caraibiche, che lambisce un mare cristallino. Almeno un tuffo qui è d’obbligo! E poi un gelato tra le stradine fiorite del paesino, a respirare la quiete delle persone a chiacchiera sui terrazzini delle casine bianche. Fermati ad osservare la più grande chiesa della città, il santuario fortezza dedicato a San Vito, e l’arabeggiante cappella di Santa Crescenza, e se riesci arriva al faro.
Da San Vito Lo Capo partono molte escursioni per visitare la Riserva dello Zingaro, un’area naturale protetta ancora selvaggia dove fare trekking, e scoprire tante calette dove rinfrescarsi.
Se sei in auto, puoi concludere la giornata nel borgo marinaro di Macari, dista solo circa 5 km: un tramonto da ricordare.
La Grotta Mangiapane
Un luogo per capire com’era la vita della Sicilia nel 1800. Il piccolo borgo incastonato nella grotta del Monte Cofano, nella contrada Scurati, nei pressi di Custonaci, conserva ancora gli spazi originali dei laboratori degli antichi mestieri, le stanze private, e gli utensili che venivano usati quotidianamente. Ci sono testimonianze certe della presenza dell’uomo dal paleolitico, ma il luogo prende il nome proprio dalla famiglia che per prima vi prese dimora. Ormai famosa per il Presepe Vivente che durante il periodo natalizio, torna ad animare il posto, a dicembre 2024 si celebrerà la 40a edizione: una chicca da visitare per fare un viaggio indietro nel tempo.
L’area archeologica di Segesta
Il parco archeologico custodisce le rovine dell’antica città di Segesta, probabilmente la città più importante del regno degli Elimi. La leggenda vuole che sia stata fondata da coloro che sfuggirono alla morte durante la guerra di Troia. Il loro leader, Enea, li avrebbe condotti lì insieme al padre, prima di arrivare a Roma. I suoi monumenti più famosi sono il teatro e il tempio dorico che recentemente è diventato il protagonista di un’istallazione artistica (lo puoi vedere nella foto di copertina). Quest’ultima si potrà ammirare fino a giugno del 2025: si tratta di Texere, Come Fili Nell’Insieme, ideata da Silvia Scaringella.
È un’ opera d’arte contemporanea che dialoga con il passato più remoto: un taglia e cuci di 1222 m di tessuto e 3000 tessere di stoffa colorata ricavate da indumenti usati, che hanno coinvolto soprattutto le donne di Calatafimi (per capire meglio, guarda la foto in copertina). Un telaio di connessioni umane inserito all’interno di un percorso di 3 opere, tra le quali Pondus, una struttura verticale con 2500 piccoli pesi di terracotta che tutti insieme formano un’onda sonora, e Idrissa composta da sei stele di marmo lavorate a piombo che riproducono i licci di un enorme telaio, tesi tra le rovine della chiesa medievale e della moschea.
Spero che i miei suggerimenti ti siano utili e che tu possa arricchirti di bellezza quanto me.
Elena