L’isola di Pantelleria: viaggio nella perla nera del Mediterraneo

Pantelleria

Uscendo dal piccolo aeroporto dell’isola di Pantelleria, la prima cosa che mi ha colpito è stata la luce così persistente e avvolgente, quasi accecante per chi come me solitamente vive ad altre latitudini. In seguito, senza dubbio, un altro elemento che mi ha piacevolmente impressionata, è stato il colore del Mediterraneo così intenso: credo di aver visto per la prima volta la sfumatura più pura del blu oltremare in natura.

L’isola di Pantelleria è talmente intensa che quasi può risultare ruvida, addirittura respingente. Ho avuto l’opportunità di passarci circa tre mesi e posso assicurare che l’energia che si percepisce è particolare, molto potente…la sua natura vulcanica si fa costantemente sentire.

isola di Pantelleria
L’arco dell’elefante

Perché visitare Pantelleria

Trovo che ci siano moltissimi motivi per organizzare un viaggio sull’isola, ma prima di tutto voglio dirti una cosa: l’isola Pantelleria non è per tutti. Penso che sia necessario possedere la vena dell’esploratore, di colui che non ha bisogno di avere tutto a portata di mano. Così selvaggia, qui la natura la fa ancora da padrona. Si manifesta in tutta la sua bellezza nelle colate laviche che solidificandosi hanno dato vita alle stratificazioni più affascinanti, nel contrasto del nero della roccia con il verde brillante delle piante grasse, e nella costa frastagliata che in lontananza fa da cornice a distese di uva zibibbo. 

Un’altra delle sue caratteristiche immediatamente tangibili è la sua indole impetuosa. Spesso il rovente Scirocco soffia incessantemente scompigliando i capelli e la vita dei panteschi, che aspettano in gloria l’arrivo del fresco Maestrale per trovare sollievo. Il nome Pantelleria, non a caso, significa isola del vento, e così come quest’ultimo, anche il profondo mare che la circonda è spesso agitato: il viaggiatore deve essere consapevole che potrebbe essere costretto a rimandare la propria partenza per cause di forza maggiore, ma anche questo fa parte dell’avventura. Scoprirai un’ isoletta costellata da dammusi e muretti a secco, la quinta italiana per estensione, più vicina alla Tunisia che alla madre Sicilia, abitata da una popolazione residente tra le sette mila e le otto mila persone discendenti di un crocevia di culture, che nei secoli hanno attraversato e conquistato uno dei luoghi più strategici del Mar Mediterraneo. 

isola di Pantelleria
Scorcio di Pantelleria

Personalmente, ho trascorso i mesi estivi sull’isola, ma sono sicura che sia un territorio da scoprire nel corso delle quattro stagioni, in quanto offre una varietà di paesaggi ed esperienze da poter vivere durante l’arco di tutto l’anno.

Cosa fare a Pantelleria

Gli imprescindibili, per vivere a pieno una vacanza a Pantelleria

Come arrivare sull’isola di Pantelleria

La maggior parte dei collegamenti da e per l’isola si concentrano principalmente da circa metà maggio a metà ottobre: dalla penisola, soprattutto il trasporto aereo segue la stagionalità turistica. Al momento Volotea è la compagnia aerea con più tratte dirette, con partenze da città come Torino, Milano, Venezia, Verona, Bologna e Napoli.

Porticciolo di Gadir

Facendo scalo in Sicilia è possibile volare con la compagnia DAT che collega Pantelleria a Trapani (provincia a cui l’isola appartiene), Palermo, e Catania, più di una volta al giorno ed il servizio è attivo tutto l’anno.

L’alternativa all’aereo è il collegamento marittimo: da Trapani si raggiunge l’isola in nave durante tutto l’anno, in estate anche in aliscafo, e in alternativa in nave da Mazzara Del Vallo.

Questo piccolo racconto è un tributo all’isola che mi ha accolto ed ospitato.

 Elena

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