la riviera di Ulisse

La Riviera di Ulisse: i borghi del sud Pontino

Gli incantevoli paesaggi di queste zone del basso Lazio, non passarono inosservate neanche al mitico Ulisse, che nel Circeo, poco lontano da qui, si crogiolò tra le braccia della maga Circe per un anno, di ritorno dalla guerra di Troia. Egli scoprì il fascino di questo territorio ben prima di me. Infatti, seppur sporadicamente, io ho frequentato queste zone fin da bambina, perché i miei nonni materni nacquero, crebbero, e qui si sposarono, prima di trasferirsi in Toscana. Sono tornata a visitare alcuni dei miei parenti proprio questo autunno, a volte fa bene riscoprirsi riconnettendosi con le proprie origini. Questo blog post è dedicato a nonna Teresa e a nonno Giulio, ai loro luoghi e alla loro giovinezza. Sono tanto contenta che mi abbiano donato un po’ di sangue e temperamento meridionale. Vieni con me, ti racconto delle bellezze della Riviera di Ulisse e dei suoi borghi.

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Scorcio della Riviera di Ulisse

La zona della provincia di Latina, il sud Pontino, è famosa anche come Riviera di Ulisse, in onore al passaggio dell’eroe dell’Odissea. Questo tratto di costa tirrenica è caratterizzato dalla rigogliosa macchia mediterranea, da paesaggi che scivolano dai colli al mare. Ecco quali sono i borghi da vedere tra Roma e Napoli: Itri, Gaeta, Sperlonga, Terracina e Formia.

Itri

Itri è il paese dove vivevano i miei nonni. É un borghetto piccolino, adagiato in una vallata costellata di ulivi, che spicca per il suo castello. Purtroppo sia il castello medievale che il Museo del Brigantaggio al momento sono chiusi per commissariamento. Sperando che possano riaprire presto al pubblico, il paesino resta comunque un interessante intersecarsi di vicoli in saliscendi in pietra, dove si preparano ancora delle mozzarelle e delle salsicce artigianali tra le più saporite che abbia mai mangiato. Per non parlare dell’olio delle famose olive itrane, e delle carni condite con il coriandolo.

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Il castello di Itri

Chissà quanti secoli sono che la gente si rifocilla con queste prelibatezze. Da Itri infatti passava l’Appia Antica, che dal 312 a.C. divenne una delle più importanti vie di comunicazione e di scambi commerciali da Roma verso il meridione, e verso i porti dell’Africa e dell’Oriente. Nonostante la presenza della moderna strada statale, da qualche anno è possibile fare trekking attraversando ben quattro regioni italiane alla scoperta del tratto antico dell’Appia. É doveroso sapere che non esiste ancora un vero e proprio cammino, ma con le dovute precauzioni si possono raggiungere ben 29 tappe. All’interno del Parco Naturale dei Monti Aurunci, tra l’asfalto e parte del tracciato originario, si parte da Itri per arrivare a Fondi: qui puoi leggere l’itinerario dettagliato. Parte della via antica passa ancora dal centro abitato: questo quartiere gli itrani la chiamo lo Straccio, ed è ancora uno dei posti che custodisce più il fascino ed i misteri del luogo. A Itri si sentono ancora forti le tradizioni tipiche dei contesti di campagna. Se stai pensando di fare un salto, ti consiglio di dare un’occhiata agli eventi più partecipati dai locali, per immergerti completamente nell’atmosfera.

Gaeta

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Uno dei vicoli di Gaeta

Spostandoci verso la costa, a circa 12 km da Itri, arriviamo a Gaeta. Non l’avevo mai vista sotto questa luce, e non è soltanto un modo di dire. Durante le feste natalizie, il borgo antico ed il lungomare sono illuminati dalle luminare di Favole di Luce, che rendono i vicoli e le vie principali scintillanti, tra sculture luminose e videoproiezioni, dedicate al mondo del mare.

La cittadina, conosciuta anche come la perla del Tirreno, si sviluppa su uno sperone del monte Orlando e gode di un clima mitigato. Dalla via principale, via dell’Indipendenza, si diramano dei deliziosi vicoletti che sottolineano il legame con il mare grazie alla presenza di reti, conchiglie, e altri oggetti tipici degli insediamenti costieri: degli spot da fotografia. Da non perdere la visita al Tempio di San Francesco, chiesa gotica dedicata al santo che soggiornò a Gaeta nel 1222, e la Pinacoteca Comunale d’ Arte Contemporanea Antonio Sapone, che ospita una collezione di opere di artisti locali e mostre di arte contemporanea.

Il luogo più mistico della Riviera di Ulisse, e forse uno dei più affascinanti da visitare tra Roma e Napoli, si trova proprio a Gaeta. Hai mai sentito parlare della Montagna Spaccata? La leggenda narra che, alla morte di Cristo, il Monte Orlando si spaccò in tre blocchi rocciosi e che la pietra si fece morbida al tocco della mano del turco, che non credeva alla suddetta storia. Secondo il racconto popolare, persino il santo toscano Filippo Neri individuò il posto come ritiro di preghiera, e si riposava nella cavità naturale ancora visibile sotto l’impronta della mano. Oltre al panorama delle fenditure della montagna è possibile visitare anche il Santuario della Santissima Trinità, in orari diversi a seconda della stagione. Una delle spaccature dette origine alla Grotta Del Turco, dove purtroppo non si può scendere del tutto in quanto chiusa da anni per ragioni di sicurezza. Oltre il trekking, una valida alternativa, è quella fare un’ escursione via mare, magari da una delle più belle spiagge di Gaeta coma: la spiaggia di Serapo, Fontania, Sant’Agostino, San Vito, Arenauta, Ariana, 40 Remi.

La Montagna Spaccata – Gaeta

Sperlonga

L’ altro dei borghi che impreziosisce uno dei litoranei più belli d’Italia è sicuramente Sperlonga. Se non lo conosci, forse avrai visto qualche foto del suo monumento più famoso, la Torre Truglia, eretta nel XVI sec. per avvistare le scorribande dei saraceni. Il bastione rimane impresso per la sua forma rettangolare con i quattro contrafforti inclinati, molto particolare. Ma la meraviglia di Sperlonga non si esaurisce nei suoi splendidi paesaggi sul mare, il paese ha un fascino tutto suo. Il centro storico è un dedalo di stradine bianche che ricordano tanto la Grecia. Ogni angolo è ben curato e abbellito da vasi di fiori colorati, e dalla fine del 2023 anche da murales che narrano le vicende più famose dell’Odissea.

La chicca museale che dovresti visitare da queste parti è il Parco Archeologico della Villa di Tiberio e Museo Archeologico Nazionale. Al suo interno vedrai la bellissima copia del complesso scultoreo dell’Accecamento di Polifemo e la collezione si statue che sono state rinvenute nella grotta durante la realizzazione della strada litoranea Terracina-Gaeta alla fine degli anni ’50, la nuova Flacca. La grotta di Tiberio si affaccia sull’omonima spiaggia dorata e al suo interno vedrai le vasche ittiche di allevamento che già i romani usavano all’epoca.

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La Grotta di Tiberio – Sperlonga

Non molto lontano da qui ho scoperto che c’è una delle mie adorate panchine giganti. Montaci su e goditi lo straordinario panorama del golfo del Circeo e delle Isole Pontine, dei gioiellini del Mar Tirreno che ho visitato durante un weekend estivo in barca a vela. La panchina #265 si raggiunge con una salita poco impegnativa di circa 20 minuti in un sentiero, a parer mio, che dovrebbe essere mantenuto meglio. Troverai l’indicazione solo qualche metro dopo l’ingresso del museo. Se vuoi sapere com’è nato questo progetto dai un’occhiata a questo articolo dedicato.

Panchina Gigante di Sperlonga #265
Terracina

Fu qui, dal territorio di Terracina, che secondo la tradizione mitologica Ulisse osservò per la prima volta il promontorio del Circeo, al tempo l’isola di EEa, dove viveva Circe. Ed in tempi più recenti, era il luogo prediletto di mio nonno per comprare vino: infatti dovresti berti almeno un bicchiere di Moscato di Terracina IGP, dammi retta! E se hai voglia di qualcosa di sfizioso passa dal Forno di Agnesina e assaggia le ciambelle: sarai inebriato dal profumo di biscotti ancor prima di entrare!

La Via Francigena a Terracina

La diversità degli stili architettonici la rendono una realtà affascinante. Terracina venne ingrandita a seguito della bonifica che iniziò nel 1924. Tanti viaggiatori ammirano il centro storico ed i monumenti più importanti come il Duomo di San Cesareo durante il loro cammino, in quanto ospita una delle tappe della Via Francigena. Il suo monumento simbolo è il Tempio di Giove Anxur che presenta ancora un’architettura magnifica: una testimonianza romana assolutamente da vedere!

Tempio di Giove Anxur

Un altro paese da visitare in queste zone è Formia, la città di Cicerone. Si trova anch’esso nel golfo di Gaeta, e la sua denominazione deriva dal monumento funerario di forma cilindrica situato tutt’oggi nelle vicinanze di uno dei luoghi dove lo scrittore latino fece costruire una delle sue ville. É aperta al pubblico la prima e la terza domenica mattina del mese con visita guidata e l’ingresso è gratuito.

Dove dormire nella Riviera di Ulisse

Come alloggio in queste zone ti consiglio la Maison Galù. Un B&B davvero accogliente che offre soluzioni in camera o in dependance con bagno interno, con piscina. Un’ottima posizione in collina a Itri: dalla sua un’ampia terrazza l’occhio si perde per la vallata di ulivi fino ad arrivare al mare. Da qui si raggiunge in pochi minuti in macchina ogni borgo di cui ti ho parlato. Nonostante Formia ed Itri ci sia la stazione ferroviaria, ti suggerisco di viaggiare in auto perché potrebbe risultare difficile raggiungere determinati posti. Comunque, sia da Roma che da Napoli, la Riviera di Ulisse si raggiunge in circa 1,5 h con entrambi i mezzi.

Spero di tornare visitare presto zii e cugini!

Elena

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