Visitare Marrakech

Visitare Marrakech: consigli di viaggio e info pratiche

Il primo viaggio in Marocco tanto sognato, purtroppo è già giunto al termine, ma sono sicura che non me ne scorderò mai. Sono stata accolta da inebrianti scie profumate, dal colore di castelli di spezie dalle mille sfumature, dall’allegro clangore delle attrezzature di saltimbanchi pronti a rendere la notte ancor più movimentata, e dalla baraonda di persone che invade il centro storico: i sensi di chi viene a contatto con questa realtà vengono così stimolati tanto che quelle che al momento sono soltanto percezioni, si trasformano in ricordi indelebili.

In questo blog post ti parlerò delle mie impressioni. Cercherò di darti qualche dritta pratica utile soprattutto se ancora non hai messo piede in questo Paese, e ovviamente ti parlerò dei suoi luoghi più belli: ecco a te le mie raccomandazioni per visitare Marrakech.

Visitare Marrakech, cosa sapere

La prima cosa da sapere è che per viaggiare in Marocco è necessario il passaporto, naturalmente in corso di validità. Questo presuppone che vengano fatti più controlli in aeroporto, e ancor di più in quello di Marrakech. A me hanno addirittura chiesto di mostrare lo scontrino all’uscita di uno dei negozi dell’area duty free. Quindi, ti conviene pianificare l‘arrivo in aeroporto, sia all’andata che al ritorno, almeno 2,5-3 h prima del volo, in modo da fare tutto con calma.

visitare Marrakech - scorcio del suq
Scorcio di uno dei suok della Medina

La seconda cosa che sono sicura ti starai chiedendo riguarda l’aspetto monetario: la moneta locale di chiama dirham marocchino. 1€ corrisponde a poco più di 10 dirham, ma aspetta di arrivare in città per cambiare i soldi, in aeroporto la provvigione sul servizio è sempre più alta. Gli euro sono accettati nella gran parte degli esercizi, ma non di tutti i tagli e non è detto che abbiano il resto. Con la carta, invece, sono riuscita a pagare pochissime volte, meglio portarsi i contanti. Conservati sempre qualche monetina, ti accorgerai che i locali cercheranno di spillartene in ogni occasione, che sia per una fotografia, ma per esempio, anche per usare il bagno in alcuni locali. Sembra sia abbastanza diffuso il costume di lasciare un minimo di mancia, ma anche nell’incertezza, spesso ti sarà richiesta senza tanti giri di parole.

I marocchini sono degli abilissimi venditori: non dare troppa importanza al prezzo in esposizione, perché la parola d’ordine è contrattare. Quando chiederai, un’altra domanda verrà rivolta a te: “quanto vorresti pagare per questo?” Non c’è margine di fraintendimento, in quanto oltre all’arabo moderno e al francese, la maggior parte di loro parla anche italiano, spagnolo ed inglese. A quel punto toccherà a te iniziare la trattativa e provare ad utilizzare al massimo le tue doti di persuasione, ma non riuscirai quasi mai ad andartene via a mani vuote. Si creano situazioni divertenti e potresti sentirti trattato come un loro amico, con cui discorrere piacevolmente.

arte nel souk di Marrakech
Fontana nel suok

Questo è quello che accade normalmente nei mercati, i cosiddetti souk, dove Marrakech si esprime al suo massimo. Qui troverai tutto quello che viene venduto in Europa e molto di più, quindi se hai scordato qualcosa a casa, avrai modo di poterlo acquistare. A proposito: se stai cercando informazioni su come vestirsi a Marrakech, ricordati della cara vecchia cipolla, cioè a strati. Di giorno è primavera piena, ma l’escursione termica si fa sentire e durante la sera la temperatura si abbassa sensibilmente. Poi, soprattutto se hai intenzione di esplorare anche i dintorni, io per esempio ho scelto un’escursione guidata alle cascate di Ouzoud, ti consiglio di portarti abbigliamento comodo, da trekking. Per le donne è consigliabile mettere in valigia un foulard, e in generale avere le spalle e le gambe, almeno dalle ginocchia in su, coperte.

visitare Marrakech
Scorcio del souk Semmarine

Visitare Marrakech a marzo, quest’anno ha voluto dire arrivare nel Paese all’inizio del Ramadan. In questo periodo, che cambia ogni anno a seconda del calendario lunare musulmano, dal sorgere del sole al tramonto, le persone non possono né mangiare né bere. Come scatta l’ora X, la città si paralizza: la gente chiude negozi e smette di fare qualsiasi cosa per rifocillarsi almeno per un’oretta. Poi tutto riprende come prima.

Cosa vedere a Marrakech

La città è davvero affascinante, molto ricca dal punto di vista culturale. Come ti accennavo nel paragrafo precedente, i souk sono i più vivaci centri di incontro e di scambio. Cibo, oggetti di tutti i tipi, tra cui artigianato, gioielli, lampade, tappeti, profumi, indumenti tradizionali, stoffe, antiquariato, souvenirs, e chi più ne ha, più ne metta. Si trovano nella Medina, termine che indica le vecchie città fortificate del centro storico. Il più conosciuto è il souk Semmarine.

Le mura della Medina di Marrakech sono lunghe 39 km e hanno ben 21 porte. Lasciati travolgere da questo caos ordinato, ma attenzione ai motorini anni ’80 che passano tra le strette viuzze facendo slalom tra le persone, l’inciampo può capitare. La maggior parte delle attrazioni principali si trovano proprio tra i confini di queste mura, uno dei siti UNESCO della nazione. Ecco quali sono, secondo me, le imperdibili.

Le Jardin Secret
Vista del Jardin Secret dall’alto
  • Jeema el-Fnaa: patrimonio immateriale dell’umanità. Uno delle piazze più incredibili che abbia mai visto, dall’alto ancor di più! Luci, colori, musica, animali e tanta tanta gente. Ci sono alcuni chioschi fissi, ma la cosa più interessante da osservare è l’avvicendarsi dei saltimbanchi e dei commercianti che da metà pomeriggio iniziano a montare i loro baracchini. L’atmosfera inizia a caricarsi per poi esplodere di allegria a sera, fino a notte fonda. Prima del tramonto, sali su una delle terrazze panoramiche e goditi lo spettacolo con un buon bicchiere di tè alla menta;
  • Moschea de la Koutobia: è l’edificio più antico della città, il cui minareto veglia sulla piazza. Purtroppo, per i non musulmani, si può vedere solo dall’esterno;
  • Le Jardin Secret: un parco-museo di proprietà del nostro connazionale Lauro Milan. É ancora ben visibile l’impianto d’irrigazione che raccoglie le acque dell’Atlante, le cui acque vanno a nutrire un corposo numero di piante provenienti da tutto il mondo. Dalla torre alta 17 m si ammira il panorama sulla città;
  • Jardin Majorelle: il giardino più famoso della città, con lo stesso nome del pittore francese che acquistò il terreno e dette vita ai giardini, Jacques Majorelle. Egli fu il creatore della tonalità del blu che crea un magnifico contrasto con le altre tinte della tenuta;
  • Museo Yves Saint Laurent: lo stilista francese salvò i giardini dall’abbandono e qui fece costruire la sua villa. Dal 2017, una collezione ispirata ai caffetani e ai colori orientali si può osservare all’interno del museo dedicato;
  • Il quartiere di Guéliz: una delle zone più moderne, il luogo ideale per fare shopping tra negozi e centri commerciali. Qui troverai le boutique, caffetterie, ristoranti e clubs più esclusivi.
tramonto su Jeema el-Fnaa, Marrakech
Tramonto su Jeema el-Fnaa dalla terrazza panoramica

Mi raccomando, se ti interessa fortemente visitare un sito, prenota con anticipo. Visto che il flusso turistico è parecchio ingente, rischi di trovare lunghe code all’ingresso e non poter entrare sia il giorno stesso che quelli immediatamente successivi.

Cosa mangiare a Marrakech

cosa mangiare a Marrakech
Cena tipica a Marrakech

La cucina locale è ricca di spezie, che resteranno sicuramente impresse in alcune delle fotografie più colorate che scatterai. Talvolta, gli abbinamenti potrebbero risultarti strani, per esempio ho assaggiato un tortino di carne ricoperto di zucchero e cannella, ma non era male. Non manca mai il pane che qui si chiama batbout, e assomiglia alle nostre focaccine tonde.

Due sono i piatti principe della cucina magrebina: il cous cous, anche in versione vegetariana, e il tajine. Avevo già avuto modo di mangiare il primo più volte durante la mia permanenza a Pantelleria: il cuscus pantesco è infatti la rielaborazione nostrana di questo piatto arrivato in Italia grazie alla vicinanza e all’influenza del nord Africa sulla Sicilia. Il tajine, invece, prende il nome dal piatto di ceramica in cui vengono cotte e servite le pietanze: si tratta di uno stufato di carne accompagnato da verdure come carote, zucchine e patate tagliate in modo grossolano. Le carni predilette sono quelle di agnello, montone e pollo, di cui si trovano spesso anche gli spiedini. Anche la pasticceria è molto rinomata: dolcetti e torroni molto molto calorici a base di miele, pistacchio, mandorla, frutta. Prova i corni di gazzella: pasta ripiena di mandorle tritate, nocciole, cannella, fiori d’arancio, davvero delicati.

visitare Marrakech
Interno del ristorante Le Jardin

Un ristorantino da non perdersi per cena è Le Jardin. una location intima, nascosta tra le stradine della Medina, che si presenta come un’oasi di relax immersa nel verde. Gli arredamenti sono molto curati, lo staff gentile ed i piatti, tra una selezione locale ed internazionale, molto ricercati. I prezzi sono alti rispetto alla media, paragonabili a quelli italiani, ma ne vale comunque la pena. Super consigliato!

A Marrakech si pasteggia con il tè caldo alla menta, ed è la bevanda in assoluto più diffusa, offerta in tutte le occasioni, soprattutto per dare il benvenuto. Ma non preoccuparti, perché si trova anche il caffè espresso in molti posti. Gli alcolici sono proibiti ai musulmani, ma nonostante ciò, ci sono dei bar e dei pub frequentati soprattutto da turisti, dove vengono serviti. E con mia grande sorpresa, ho scoperto che ci sono delle zone dove vengono coltivate le viti, quindi esiste una produzione di vino marocchino, che purtroppo non ho assaggiato.

Questo è solo un ‘arrivederci, Marrakech!

Elena

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