L’Albania, in albanese Shqipëria, è un Paese ricco di storia che si è aperto al mondo da pochi anni, a seguito dell’indebolimento e della caduta del regime comunista di Enver Hoxha agli inizi degli anni ’90. Tanti di noi si ricorderanno le immagini alla tv della nave stracolma di persone in arrivo a Bari. Persone che sognavano di ricostruirsi una vita in un luogo dove potessero finalmente vivere come l’Europa più occidentale, dopo decenni di oppressione e soppressione di ogni libertà individuale.
Nell’ultimo decennio, la nazione ha finalmente ampliato i propri orizzonti. Ha spalancato i suoi confini ai tanti viaggiatori che sognavano di conoscerne con mano la storia, le tradizioni ed i suoi favolosi paesaggi.
Io sono Elena, travel blogger che racconta la Toscana e il Mediterraneo, e questi sono i miei consigli per un viaggio in Albania del sud. Quelle che condividerò con te sono ricordi estivi di qualche anno fa, 2016 e 2017, di un Paese delle Aquile ancora poco battuto, selvaggio in un certo qual modo, dalla povertà palpabile in alcune zone e dai curiosi e cordiali sorrisi di coloro che mi individuavano immediatamente come straniera e iniziavano a parlarmi in italiano.
Mi ritengo molto fortunata perché ho viaggiato accompagnata da veri locals, che me ne hanno fatto apprezzare l’essenza più vera.
Cosa non perdersi in Albania del sud
Credo che una volta tornato a casa conserverai nel tuo cuore il calore dell’ospitalità degli albanesi ed i suoi ripidi panorami colorati del verde delle montagne e delle sfumature blu del mare. Se pensi di organizzare una vacanza da trascorrere in relax tra le sue spiagge più belle, ecco qualche suggerimento per te, ma io ti consiglio di spingerti oltre.
Sono molte le attività in natura che si possono organizzare, che siano semplici escursioni o itinerari da percorrere a piedi, l’Albania regala dei paesaggi naturali incredibili. Non puoi assolutamente perderti:
- Syri i Kaltër: sorgente dell’occhio blu. Si tratta di una sorgente carsica, un paradiso tropicale europeo, oggi esageratamente frequentata dai turisti. La sua effettiva profondità non si conosce ancora, nonostante tanti sub si siano avventurati fino a circa 50 m. Da una grotta sotterranea scorga acqua potabile molto fredda che emerge in superficie: l’ideale per rinfrescarsi l’estate, cercando però di evitare la calca delle ore più affollate. Il nome deriva da come appare: la sorgente di un blu scuro sembra una pupilla contornata da un azzurro più chiaro che assomiglia ad un’iride.
- Parco naturale di Llogara: un paradiso per gli amanti della natura, dagli scorci mozzafiato, luogo di battaglia tra Cesare e Pompeo più di 2000 anni fa. Oltre ai cosiddetti Gradini di Cesare, sono da ammirare anche i Pine Flamur, gli alberi della bandiera simbolo del luogo, chiamati così perché negli anni gli agenti atmosferici ne hanno piegato i tronchi tanto da fargli assumere proprio la forma di una bandiera. Il parco ricopre un’area che si può percorrere in auto, una tortuosa strada panoramica che attraversa meravigliosi paesaggi montani e tocca il suo picco al Passo del Llogara ad un’altezza di 2044 m. La vista sulla riviera ionica è spettacolare! Mi raccomando, quando sarai affamato, fermati in uno dei ristoranti rustici che trovi per la via, poca spesa e tanta resa! Se ami gli animali, un’esperienza bellissima da fare è quella al LLogara Tourist Village dove molti tenerissimi cerbiatti scorrazzano in libertà ed entrano in contatto con le persone. é un posto colorato ed accogliente, dove rilassarsi e godere dell’aria pura di campagna. Potresti anche pensare di passarci un paio di giorni.
Percorrendo le strade, da un centro abitato all’altro, ma anche in periferia, noterai la fortissima presenza di bunker, ormai un tratto distintivo del territorio albanese. Non si è definito un numero preciso ma sembra ce ne siano centinaia di migliaia, questo a causa dell’ossessione dell’ex dittatore che voleva proteggere il Paese da possibili attacchi stranieri. Nella capitale, a Tirana, pochi anni fa è stato inaugurato un museo completamente dedicato a queste costruzioni, il Bunk’art.
Ma la storia dell’Albania affonda le sue origini in epoche molto più antiche. Per questo ti consiglio di visitare queste splendide città e il sito archeologico più importante della nazione, tutti Patrimonio Unesco.
- Berat: una pittoresca cittadina ottomana che ha conservato fedelmente la sua architettura. Le case bianche arroccate sulla collina e le loro finestre creano paesaggi da cartolina. Quest’ultime donano al luogo gli appellativi di città delle mille finestre, o città dalle finestre sovrapposte. Le persone, come migliaia di anni fa, vivono ancora nella città fortificata che si affaccia sulle sponde del fiume Osum. Meritano una visita il castello e le numerose chiese custodite fra le mura,il Museo Etnografico, e il Museo Onufri;
- Gjirokastër: Argirocastro. Una delle città più antiche dell’Albania, è caratterizzata da case-torri, alcuni visitabili anche all’interno. Molto noti sono il castello ed il bazar, il fulcro del centro cittadino. Oltre ai vari ristorantini e negozietti dove tra i tanti oggetti troverai anche il tipico cappellino albanese chiamato queleshe, nei pressi del bazar vale la pena visitare anche la moschea. Altre attrazioni da esplorare sono sicuramente il castello e Casa Skenduli;
- Butrinto: il sito archeologico le cui rovine testimoniano i domini che si sono susseguiti, da quello greco, a quello romano, alla conquista veneziana, per passare poi all’abbandono del tardo medioevo. Si trova quasi al confine con la Grecia, infatti la vicinanza e il vecchio dominio hanno lasciato la loro impronta nel paesaggio urbano: nel sud dell’Albania noterai tanti edifici bianchi coronati dalle tipiche cupole blu.
Se ti interessa fare anche vita notturna, potresti trascorrere qualche giorno a Vlorë, Valona. Il suo lungomare è stato ricostruito recentemente e pullula di ristoranti e pub dove gustarsi qualcosa da bere, talvolta con musica forse troppo alta. La città è una località di mare molto rinomata con i suoi 150 km di costa a cavallo tra il Mar Adriatico e Mar Ionio che proprio qui si incontrano, e molto interessante è passeggiare tra i quartieri della città vecchia. Uno dei monumenti da vedere è il Monumento dell’Indipendenza e ti segnalo anche il Museo di Storia e la Moschea Muradie. A pochi chilometri dal centro non perderti la Laguna di Narta, Gijri i Vogel, un paradiso per il bird-watching e l’isola di Zvërnec, dove è presente un bellissimo monastero ortodosso abbandonato.
Un’altra cittadina dove trascorrere delle belle serate è senza dubbio Sarandë, altra località di mare, ma ubicata più a sud. Qui si respira un’atmosfera molto vivace ed è un ottimo punto di partenza per fare delle escursioni come quella all’isola di Corfù.
Cosa mangiare in Albania
Gli albanesi amano la convivialità quanto gli italiani. Passano ore ai bar tra birre e bicchierini di raki, la grappa locale. La loro è una cucina molto saporita, principalmente a base di carne e verdure, sembra che la cucina di pesce sia esplosa in concomitanza con l’arrivo dei turisti. Come i greci, amano condividere l’insalata al centro della tavola e spilluzzicare attingendone con la propria forchetta. Uno degli alimenti che non manca mai è la feta. Un altro è lo yogurt spesso fatto in casa, il dhallë, salato e allungato con acqua, che si consuma per accompagnare i pasti.
Ma quali sono i piatti tipici?
- Byrek: una torta salata di sfoglia sottilissima e fragrante, che si trova farcita in vari modi con carne o nella versione vegetariana. Si tratta di street food ed è molto economico. Il mio preferito è quello di spinaci e ricotta;
- Speca te mbushura: peperoni ripieni di riso all’albanese. Anche per questo piatto si può trovare la versione con o senza carne e la particolarità è la forma allungata e appuntita degli ortaggi;
- L’agnello: gli albanesi ne sono innamorati. Si trova cucinato in vari modi, come stufato o allo spiedo, e le porzioni sono molto abbondanti;
- Qofte: le polpette albanesi di carne macinata e menta, croccanti fuori e morbide all’interno;
- Birre locali: Korça, Elbar, Stela, Tirana.
- Bakllava: un dolce di origine turca, per gli amanti dello zucchero e degli sciroppi;
- Miele: il miele delle api che vivono in tra le montagne è un toccasana;
- Çai mali: tè albanese di montagna. La pianta dal quale si ricava l’infuso cresce anche in anche in alcune regioni italiane come Marche, Abruzzo, Calabria e Sicilia. Da noi è nota come Stregonia Siciliana.
Come arrivare in Albania
Per viaggiare in Albania è necessario avere la carta d’identità valida per l’espatrio, non obbligatoriamente il passaporto. Si può decidere se volare verso l’aeroporto Madre Teresa, l’unico operativo situato a Tirana, per poi noleggiare in loco un’auto. L’alternativa è viaggiare via mare da Ancona, Bari o Brindisi con destinazione Valona, Durazzo o Saranda. La moneta corrente si chiama LEK, in quanto non fa parte dell’Unione Europea, e si possono cambiare i soldi nei numerosi uffici. Affidatti soltanto a quelli che espongono il cartello Exchange all’esterno e che hanno il tabellone con i cambi valuta ben visibile.
Se ti senti intimorito dalla lingua, non preoccuparti: sembra che a differenza delle altre, l’albanese non derivi da nessun ceppo linguistico, ma la maggior parte di loro masticano l’italiano.
Spero che tu posso visitare l’Albania al più presto, per non correre il rischio di conoscerla sfiorita. Negli ultimi tempi, l’arrivo dei turisti che soprattutto dall’Italia nella bella stagione vi si stanno impunemente riversando, contribuisce all’incremento dei prezzi e probabilmente anche alla spersonalizzazione della sua autenticità. Io mi auguro di poter tornarci a visitare ciò che mi manca, rievocandone i ricordi di una terra vera, così com’era.
Gëzuar!
Elena