Anche te, quando pensi alla Basilicata, sei una di quelle persone che si chiede se esiste davvero?
Ci tengo a darti la mia testimonianza…esiste eccome! Ed è un territorio così affascinante che non basterà solo una vacanza, ma vorrai ritornarci per conoscerne meglio ogni zona.
Nonostante il suo territorio sia uno dei meno estesi tra le regioni italiane non ha assolutamente niente da invidiare alle altre e l’offerta turistica è veramente vasta, con il vantaggio che conserva tutt’oggi tradizioni e caratteristiche di altri tempi. Ecco a te un approfondimento su cosa visitare in Basilicata, un viaggio che feci qualche estate fa e che spero possa ispirarti.
Se stai pianificando le tue prossime ferie, ti consiglio di prenderla in considerazione perché sa accontentare tutti i gusti. Dall’ormai celebre Matera, capoluogo meraviglioso intriso di storia, alla natura che si modella in ripidi rilievi e coste dal mare smeraldo, ai borghi fantasma, la Basilicata ti stupirà.
Cosa visitare in Basilicata: tra storia e natura
Prima di partire ero davvero curiosa di conoscere questo fazzoletto di terra meridionale incastonato tra la costa tirrenica e quella ionica. Insieme al mio compagno di viaggio decidemmo di scegliere per le vacanze una meta italiana poco illuminata dai riflettori della promozione turistica e così arrivammo in Basilicata, nota anche come Lucania, toponimo con il quale in passato veniva chiamato questo territorio, più esteso di quello attuale.
Siamo partiti da Livorno in auto macinando chilometri e chilometri e nello stesso modo ci siamo spostati per la regione, per circa dieci giorni. Non siamo riusciti a vedere proprio tutto ciò che avremmo voluto, saremmo dovuti restare senz’altro più tempo, ma la durata del soggiorno ci ha permesso di cogliere l’essenza della nostra meta e sicuramente di apprezzarla tanto.
Ecco le tappe, oltre alle varie soste improvvisate lungo il tragitto per goderci il panorama che si apriva sulla strada.
- Matera;
- Maratea e dintorni;
- le Dolomiti Lucane.
Matera, la città del tufo
Matera è sicuramente una delle città più belle che abbia mai visto. Il suo è un fascino decadente che ti conquista passo dopo passo rivelandosi in ogni angolo, nelle architetture dalle forme insolite e nei paesaggi che si aprono in tutto il loro splendore lungo le viuzze che seguono i saliscendi di due vallate ricadenti a strapiombo verso la gravina, un profondo canyon. La città è scavata nella calcarenite, una roccia formata da sabbie e agglomerati fossili, più comunemente conosciuta come tufo, ma sostenuta da un sottostrato di duro calcare. Grazie alla morbidezza del tufo e al grande spirito di adattamento delle popolazioni che vi si sono avvicendate fin dall’età del bronzo, oggi possiamo osservare un paesaggio singolare, un unicum tra architettura e archeologia difficile da ammirare in altri luoghi.
La città lucana ha subito considerevoli cambiamenti nel tempo, soprattutto per quanto riguarda il suo centro storico. I suoi Sassi sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1993: il Sasso Barisano, il Sasso Caveoso e la Civita che li divide, hanno assistito ad un rilancio turistico solo a seguito di un restauro conservativo, che ha permesso a Matera di liberarsi della nomea di “città della vergogna”. Il progetto di riqualificazione dell’area più antica del capoluogo avviatasi nel 1986 ha favorito un ritorno alla vita nei Sassi, a fronte di un’inesorabile spopolamento avvenuto negli anni ’50: le persone scappavano dalle pessime condizioni igieniche in cui versavano le abitazioni. Per avere un’idea, c’era chi, costretto dalla povertà e dalle infrastrutture inesistenti, condivideva la propria casa con i suoi animali da allevamento.
Il panorama più suggestivo di Matera l’ho ammirato dal parco della Murgia, dove ho fatto un’escursione guidata di un paio d’ore. La vista è stupefacente soprattutto la sera, quando la città sembra un presepe di cartapesta costellato di lucine. Nel 1990 venne istituito il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, infatti sono centinaia le chiese presenti ancora oggi. Già nel neolitico queste aree furono abitate dagli uomini e così è stato fino a tempi più recenti. In alcune grotte è ancora possibile osservare gli affreschi spesso decorate con il pigmento dello zafferano importato dall’oriente, che da ottobre colora il paesaggio. Tombe preistoriche, vasche di decantazione dell’acqua piovana, e tanto altro di cui la guida ti spiegherà ogni dettaglio, senza togliere tempo per i tuoi scatti migliori, ovviamente!
La costa tirrenica, Maratea
Maratea è un gioiellino, non a caso è conosciuta anche come “la perla del Mar Tirreno”. Il borgo di per sé è ricco di un vasto patrimonio storico e architettonico, da scoprire all’imbrunirsi di una sera d’estate. Il suo limpido mare bagna innumerevoli arenili le cui sfumature si confondono con la rigogliosa vegetazione mediterranea. Alcune baie nascoste sono raggiungibili soltanto percorrendo un tratto a piedi, o via mare, e questo è il caso di Cala Jannita e della bellissima spiaggia d’I Vranne, a sono arrivata in kayak. La sua particolarità risulta subito evidente: è nera! Mi raccomando, non dimenticarti maschera e pinne: sott’acqua si vedono tanti pesciolini e praterie di posidonia!
Di grande interesse culturale è l‘isolotto di Santo Janni che si trova proprio nel golfo di Policastro, al largo della costa di Maratea. L’isolotto custodisce alcune testimonianze della permanenza di popoli antichi come i resti archeologici di un impianto di produzione e conservazione romano di garum, ed innumerevoli anfore e ancore che i subacquei continuano a incontrare sui suoi fondali; la sua storia dell’isola, però, è legata in gran parte alle reliquie di San Biagio.
Nel territorio di competenza della città sono presenti ben 131 grotte tra quelle terrestri e quelle marine, un paradiso per gli appassionati di speleologia! Io ho visitato La Grotta delle Meraviglie a Marina di Maratea, la più piccola grotta turistica d’Italia. Con 5 € di biglietto si possono osservare da vicino le meravigliose forme delle stalattiti e stalagmiti create durante i millenni dalle infiltrazioni di acqua piovana. La grotta venne scoperta 94 anni fa durante il fascismo, e al suo interno si mantiene una temperatura costante di circa 19°.
Quando penso a quali sono i consigli migliori su cosa visitare in Basilicata, anche se non l’ho ancora menzionato, non posso non nominare gli splendidi tramonti. Quello che mi sono goduta al belvedere del Cristo Redentore credo sia stato uno dei più belli della mia vita…solo quel momento è valso il viaggio! Questo belvedere il punto panoramico migliore sul profilo costa di Maratea: una vista a 360° sul mare e sulle montagne. La statua del Cristo, alta 21 metri e con un’apertura delle braccia di 19, è la seconda in grandezza solo dopo a quella di Rio De Janeiro. Sovrasta la sommità del Monte Biagio dal 1965 e al contrario di quanto sembri a primo acchito, il suo sguardo è rivolto verso i visitatori come ad accoglierli, e non verso il mare.
L’ingresso per visitarlo è libero. Visto il grande flusso di visitatori, d’estate è previsto un servizio navetta al costo di 1€, per il quale talvolta c’è un minimo di attesa. Si arriva in auto, percorrendo una strada panoramica con molti tornanti e si lascia al parcheggio antistante la basilica di San Biagio, dove sono conservate le sue sacre reliquie, di al costo di 5 € per la prima ora.
Le Dolomiti Lucane
Questo non è un errore, hai letto bene, le Dolomiti si trovano anche a sud del Bel Paese. Chiamate anche Piccole Dolomiti, è assolutamente una tappa da non perdere. Oltre alle montagne che regalano degli scorci mozzafiato, sono moltissime le esperienze che si possono fare qui, una su tutte il volo dell’angelo. E poi i paesini arroccati di Castelmezzano e Pietrapertosa, annoverati tra i borghi più belli d’Italia…sono rimasta talmente colpita che ho dedicato un articolo intero a quei giorni, e se vuoi approfondire puoi leggere tutto qui. Senza dubbi un atro dei posti da visitare in Basilicata!
Cosa mangiare in Basilicata
Un viaggio non è tale se non si assaggiano le prelibatezze del luogo che si va a visitare. Ecco a te una lista di ciò che mi è piaciuto di più:
- cialledda: detta anche colazione del mietitore, è un piatto veloce ed economico a base di pane raffermo, pomodori, cipolla rossa e origano. Adatta anche per vegetariani e vegani, di solita si consuma fredda, ma esiste anche una versione calda, o arricchita con altre verdure come cetrioli, olive e sedano;
- peperoni cruschi: peperoni di Senise IGP, essiccati al sole, dopodiché fritti. Ottimi sulla pasta e molto buoni da gustare anche come chips;
- ceci neri: gustosi legumi antichi dal sapore intenso, ricchi di vitamine, da cucinare per la preparazione di zuppe;
- salsiccia del pezzente: una salsiccia molto saporita, così chiamata perché veniva preparata con tutti gli scarti del maiale;
- pane di Matera: fatto con farina di semola di grano duro, si contraddistingue per la pasta compatta e profumata;
- amaro di Maratea: un infuso di erbe officinali lucane.
Buon soggiorno lucano!
Elena