La mezza luna di Artemide: trekking sull’isola di Giannutri

isola di Giannutri
Cala Spalmatoio

Ieri ho passato la giornata in escursione. L’avevo programmata già per la fine di febbraio, ma purtroppo fu annullata per maltempo. Ed ecco che finalmente è arrivato il momento giusto: sono tornata a fare trekking sull’isola di Giannutri. La visitai già qualche anno fa, facendo una minicrociera tra lei e l’isola del Giglio: passai un paio d’ore in spiaggia senza la possibilità di esplorarla, e anche se, il suo mare così limpido mi colpì molto, mi era rimasta la voglia di conoscerla meglio.

L’isola di Giannutri è l’isola più meridionale dell’arcipelago toscano, che nelle giornate più terse si scorge anche dalle coste della Tuscia, al nord del Lazio. Sulle mappe si riconosce subito per la sua caratteristica forma a C o a mezza luna. Non è un caso, infatti, che in passato fosse chiamata dei greci Artemisia, ovvero consacrata ad Artemide dea della luna crescente, gemella di Apollo, dio del sole, e poi successivamente dai romani Dianium, dedicata alla dea Diana.

Una passeggiata tra macchia mediterranea e rovine archeologiche

Una delle prime cose che si nota fin dal traghetto è una distesa infinita di giallo, come se l’isola fosse stata baciata dal sole. Dal porticciolo di Cala Spalmatoio ci inoltriamo insieme a Monica nella lussureggiante macchia mediterranea che, complice la primavera, profuma l’aria di rosmarino.

Ci dirigiamo verso il faro attraversando corridoi disegnati dall‘euforbia in fiore, che d’estate dal giallo brillante si tinge delle sfumature del corallo, dal cisto marino e dal lentisco. Ammiriamo il paesaggio e la scogliera a picco nel blu del mar mediterraneo e il volteggiare leggero dei gabbiani; qui, nella zona dei “grottoni”, nidificano le berte, il cui canto, come racconta la leggenda, veniva in passato confuso con l’inconsolabile pianto di una donna.

La villa romana

Torniamo indietro con lo sguardo rivolto all’isola del Giglio che si staglia maestosa sul nostro orizzonte, per approdare e riposare a Cala Maestra, dove ai tempi dell’impero romano, era presente il secondo porto di Giannutri. Sono momenti di totale relax cullati dalla brezza sul mare cristallino.

Alcuni di noi decidono di visitare le rovine della villa romana domizia, di cui si apprezzano ancora diversi vani. Sembra che l’edificio venisse usato come un odierno showroom, per persuadere gli ospiti a comprare marmi che la famiglia commerciava da diverse aree del mediterraneo. Giannutri era una meta di sosta e rifornimento per le navi dell’epoca che da Ostia si dirigevano a nord, ed al contrario di altre isole dell’arcipelago come Gorgona, qui non vi è mai stato istituito un carcere.

Come visitare l‘isola di Giannutri

In cammino tra i colori dell’euforbia

Come le altre, l’isola è territorio protetto, per cui l’accesso e lo spostamento su di essa è consentito secondo le regole del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.

I residenti (poche decine di persone), possono muoversi liberamente e lo stesso vale per chi decide di pernottarvi. I veicoli a motore sono concessi solo a coloro che hanno delle attività e agli addetti della manutenzione.

A chi come me, invece, ha intenzione di trascorrervi solo una giornata, consiglio vivamente di avvalersi dell’accompagnamento di una guida ambientale escursionistica poiché, in autonomia, è possibile percorrere soltanto il tratto di poche centinaia di metri che va da Cala Spalmatoio a Cala Maestra.

Io sono partita con Monica di Guide Costa Etrusca, con loro già conobbi Pianosa ed altri luoghi. Ci siamo imbarcati a Porto Santo Stefano alle h 10.00 circa per approdare a Giannutri in un’oretta di traversata, e con la stessa nave di Mare Giglio siamo tornati sul continente intorno alle h 17.00.

I costi:

  • 15€ per il servizio Gae;
  • 35€ traghetto e tassa di sbarco;
  • 8€ per la visita guidata alle rovine romane;
  • varie ed eventuali per le consumazioni all’unico bar dell’isola.

Il mio consiglio è quello di organizzare l’escursione in primavera, fine estate o inizi autunno, in modo da evitare la folla dei turisti e goderti la pace che regna in questo luogo. Il trekking è adatto a tutti, più o meno sportivi, grandi e piccini, ed è lungo circa 6 km. L’occorrente essenziale da portarsi è composto da: 1/2 litri d’acqua, scarpe con la suola scolpita, protezione solare e cappellino.

Se hai bisogno di rigenerarti, Giannutri è il posto giusto per trascorrere qualche giorno in beata solitudine, in compagnia della natura.

Elena

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Qui ci va il contenuto dl popup in italiano